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| L'interrogatorio |
| L'interrogatorio |
| J. Michael Straczynski |
| John Lafia |
Sheridan subisce un interrogatorio da parte di uno spietato inquisitore.
- Sheridan viene interrogato da un esperto inquisitore che cerca di convincerlo a firmare una confessione e a fare le proprie scuse in pubblico. Ma il capitano rifiuta di sottomettersi ai voleri del suo aguzzino.
- Il padre di Sheridan è davvero ancora nelle mani degli uomini di Clark?
- Dopo la prima volta, in cui Sheridan viene fermato dal dispositivo che porta al collo, l'inquisitore si avvicina numerose altre volte al capitano, ma il dispositivo non si attiva. È stato disattivato?
- Durante la guerra con i Minbari, l'Alleanza Terrestre ha acquistato dai Narn dei dispositivi che provocano dolore, utilizzati in questo episodio su Sheridan.
- Clark sta tentando di fare confessare Sheridan e di farlo apparire pentito in pubblico, per rinforzare la sua posizione e fare capire ai suoi oppositori che chiunque cerchi di ribellarsi verrà punito.
- Così come in Whatever Happened to Mr. Garibaldi?, Sheridan si "aggrappa" a Delenn per superare un momento difficile.
- L'inquisitore è molto intelligente nel portare Sheridan all'interno delle sue trappole. Certo, a volte la sua logica è particolare e manipolata, ma Sheridan non è fisicamente in grado di rispondergli, per quanto a volte ci provi.
- Sheridan conferma all'inquisitore di essere stato interrogato prima. Con tutta probabilità, si riferisce a quanto subito in Comes the Inquisitor.
- Sheridan teme forse di morire, e vede Delenn che lo attende nella luce... "the place where no shadows fall" (Confessions and Lamentations).
- Lo scopo ultimo della tortura è quello di rompere la resistenza mentale di Sheridan. Il capitano è un simbolo, che Clark vuole distruggere o portare dalla sua parte. Il governo terrestre non è interessato a tattiche o piani di battaglia, ma ad ottenere una piena e sincera resa da Sheridan. In questo senso, una programmazione effettuata da un telepate si potrebbe rivelare inutile: un telepate alieno potrebbe intercettarla e forse eliminarla, facendo tornare gli accoliti di Clark al punto di partenza. Vista l'alleanza e per certi versi l'amicizia che Sheridan è riuscito a stringere con molti alieni (informazioni sicuramente note a Clark), se il capitano fosse stato sottoposto al trattamento telepatico, è del tutto plausibile che qualcuno avrebbe potuto tentare di realizzare un piano del genere per salvarlo.
- Originariamente, era prevista una scena ulteriore nell'episodio, che è stata tagliata per ragioni di tempo. Riguardava Garibaldi, ed è stata riutilizzata per la puntata successiva (è una delle prime di Between the Darkness and the Light).
- In Comes the Inquisitor, Sebastian, con un discorso in crescendo suggellato da attacchi fisici, poneva molti quesiti esistenziali a Sheridan. Come avevamo segnalato, quella parte dell'episodio era meritevole d'essere ricordata. Vediamo il perché, aiutandoci con le parole usate da Sebastian. "What about the people you work with, the people you call friends? Are you willing to sacrifice them?" (ribellandosi alla Terra, Sheridan ha messo a rischio la vita di tutti quelli che si sono uniti a lui, se la guerra civile non finisce in modo favorevole). "What about your family?" (suo padre è stato catturato e potrebbe morire se Sheridan non fornirà ai suoi carcerieri quanto vogliono). "What about your gods?" (i Vorlon si sono dimostrati ben lontani dagli dei che sembravano essere). "What about truth?" (come William sostiene, la verità è fluida, e lo stesso Sheridan è stato costretto a soggiogarla a suo vantaggio in altre occasioni). "What about right? What about wrong?" (praticamente tutta la serie è costruita attorno al concetto che non esiste il giusto o lo sbagliato, ma ognuno sente in sé la propria versione di bene e male, e deve cogliere l'attimo, sceglierla ed essere pronto a difenderla). "What about your future?" (Sheridan ha solo vent'anni rimasti da vivere). "What about faith?" (e in cosa? Di cosa può fidarsi ora Sheridan? Non riesce nemmeno a distinguere il giorno e la notte, la verità dalle bugie). "What about sin? What about hell?" (si può dire che Sheridan stia vivendo l'inferno attualmente). "What about death?" (Z'ha'dum!).
- Questo episodio ricorda in qualche misura l'atmosfera di 1984 di George Orwell. Casualmente, si tratta anche dell'episodio numero 84 secondo l'ordine di trasmissione. Inoltre, sommando 84 + 17 (il numero della stanza citata dall'inquisitore), si ottiene 101, ossia la stanza nella quale al protagonista di 1984, Winston Smith, viene detto che vengono portate delle persone, ma senza rivelargli cosa accade nella camera (esattamente quello che succede a Sheridan in questa puntata riguardo alla Stanza 17). La stanza 101 di 1984 è in realtà quella in cui ognuno affronta la sua più terribile paura.
- Wayne Alexander (già apparso più volte nel corso della serie) interpreta il Drazi. Non è l'ultimo "travestimento" dell'attore, che rivedremo nella quinta stagione con tutt'altro aspetto.
- La spiegazione del titolo di questa puntata: l'episodio è sviluppato in tempo reale, ossia ogni "atto", che dura 15 minuti, riguarda 15 minuti consecutivi di tempo reale. Le "intersezioni" sono le pause pubblicitarie, che servono a loro volta da pause tra gli eventi.
- Secondo J. Michael Straczynski, se la quinta stagione fosse stata confermata a tempo debito, questo episodio sarebbe stato il finale della quarta (e che finale!).
- Quando John Copeland ha visto per la prima volta lo script per questo episodio, ha esclamato "Okay, what sadistic motherf***** wrote this thing?".
- L'episodio è stato provato e filmato come fosse un pezzo teatrale, dalla prima all'ultima scena. Questo ovviamente non significa che per alcune scene non ci siano state riprese supplementari, tant'è che Bruce Boxleitner alla fine ha dovuto mangiarsi ben quattro sandwich. Non li ha sputati subito dopo (come si vede nell'episodio), ma se li è ingoiati tutti. Forse è per questo che da quel momento, stando a quanto l'attore ha affermato in una convention, non ne ha mangiati altri con la stessa farcitura, né ne ha intenzione.
- Raye Birk, che ha interpretato l'inquisitore, è stato chiamato all'ultimo minuto, come rimpiazzo per l'attore a cui era stata inizialmente concessa la parte, che ha dovuto declinare in extremis. Birk ha imparato le battute a tempo di record e bisogna riconoscere che, nonostante questo, il risultato è stato eccellente, tanto da stupirsi che sia stato considerato, in principio, una seconda scelta.
- Bruce Boxleitner si è rifiutato di lasciare la sedia durante tutte le pause tra le riprese che la riguardavano, ed ha anche rifiutato cibo e bevande (eccezion fatta per quelle che appaiono nelle scene) per tutta la durata delle riprese, per sforzarsi di rendere le sue reazioni il più possibile accurate.
- Bruce Boxleitner ha cominciato a lasciar crescere la barba (che da ora in poi terrà fino alla fine della serie), sebbene il reparto truccatori l'abbia resa più scura. Boxleitner ha detto al riguardo: "Joe has a beard, so everyone had to have a beard!". In verità Bruce ha ammesso che preferisce restare rasato, e questa preferenza è stata confermata anche dalla moglie, Melissa Gilbert. Ad una convention, ha detto che è stato bandito dal letto coniugale fino alla rasatura, e non appena le riprese sono finite si è fiondato alla ricerca di un rasoio.
- Le torture usate nell'episodio si basano su alcune tecniche esistenti e rese note da Amnesty International in alcuni rapporti riguardanti l'America Latina. J. Michael Straczynski si è molto documentato sull'argomento (le sue lauree in sociologia e psicologia sicuramente lo hanno aiutato, così come l'appartenenza al PEN Club International, associazione di scrittori che - tra le altre cose - si occupa di dare spazio alla condanna verso tutti i colleghi che nel mondo vengono trattati come "prigionieri della coscienza").
- È pratica comune quella di disorientare temporalmente le vittime della tortura, così come quella di isolarle, affinché diventino completamente dipendenti dal loro inquisitore, per ottenere un senso di identità o di collegamento al mondo esterno. Naturalmente, le vittime vengono anche private di cibo, acqua, sonno, ed altri comprensibili agi ai quali si è abituati, ma queste ed altre torture fisiche più marcate non sarebbero state adeguate per una trasmissione televisiva posta in prima serata. Questo non significa che non siano accadute: le "intersezioni", ossia le pause nel narrato, possono saltare parecchi giorni e sottintendere i più disparati trattamenti riservati a Sheridan.
- Attraverso i tentativi posti dall'inquisitore per cercare a tutti i costi di manipolare la mente di Sheridan, l'episodio assume un aspetto molto più "cerebrale" di quanto ipotizzato all'inizio.
- Sheridan, deliberatamente, risponde il minimo indispensabile. J. Michael Straczynski ha spiegato che questo è in parte perché non vuole che l'inquisitore raccolga nuovi spunti per i suoi giochi logici, e in parte perché gli spettatori possano sentire in sé stessi le risposte e, per certi versi, rispondere al posto di Sheridan.
- William, l'inquisitore, ha un aspetto del tutto comune. È la "faccia banale" che incarna il male. Attraverso un aspetto così apparentemente innocuo, J. Michael Straczynski ha voluto ricordare che la tortura e la sofferenza non vengono gestite da cattivoni con tratti diabolici, denti lunghi o baffi arricciati, ma da persone comuni. Alle stesse (per certi versi terrificanti) conclusioni sulla natura umana, è giunto il cosiddetto Esperimento Milgram.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): When I ask a question, you will respond at once. You will not hesitate, you will not consider, you will not lie. Cooperation will be rewarded, resistance... will be punished.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): There is nothing to be gained by trying to harm me, I am not the enemy. To be the enemy, I must have some personal stake in what happens to you. I am not interested in that at all. I'm here to do a job, nothing more. You are a name, a file, and a case number, that's all.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): It does prove though how everything is a matter of perspective. You see what you think is daylight, and you assume it's morning. Take it away, you think it's night. Offer you a sandwich, if it's convenient, you'll think it's mid-day. The truth is fluid, the truth is subjective.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): The truth is sometimes what you believe it to be, and other times what you decide it to be. My task is to make you decide to believe differently.
Tempo: n.d. Inquisitore: You have been interrogated before? Sheridan: Yes. Inquisitore: Anyone I know? Sheridan: You'd be surprised.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): No! You have no rights. There's no courtroom here, Captain. No tribunals, no attorneys, no justice, no mercy, no fairness, no hope, no last minute escape. You will walk through that door when you confess and not one second before.
Tempo: n.d. Inquisitore (a Sheridan): You will cooperate with the state, for the good of the state and your own survival. You will confess to the crimes of which you have been accused. You will be released and returned to the society a productive citizen if you cooperate. Resistance will be punished, cooperation will be rewarded.
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